Una vegana in viaggio: mangiare vegano in Portogallo
- officina della felicità
- 10 mar 2020
- Tempo di lettura: 7 min
Diciamoci la verità, a quelli che dicono che mangiare vegano in viaggio è semplice io rispondo: “ne sei sicuro?”. A volte penso di essere io quella sfigata che non trova mai il posto giusto, o forse semplicemente mi rifiuto di vivere di insalata e, nella migliore delle ipotesi, se sono in Italia, di pasta al pomodoro.
Ti è mai capitato di trovarti in difficoltà in vacanza? Se sì, sappi che non sei solo. Molte persone mi chiedono come sopravvivere ad una cena con amici al ristorante, figurarsi in vacanza! Ho deciso di scriverci un post con qualche consiglio che viene dalla mia esperienza.
Sto lavorando all'introduzione di questo articolo prima di partire per una settimana in Portogallo e sono curiosa di vedere cosa troverò a Lisbona, ammetto che non parto con grandi speranze. Questo sarà un post in progress che aggiornerò durante il mio viaggio, ma, prima di partire, voglio raccontarti cosa porterò sicuramente con me per non farmi trovare impreparata.
1. Prima di tutto ho prenotato un appartamento su Airbnb come faccio ormai da 8 anni. L’appartamento è super comodo per diversi motivi:
- È più economico;
- Hai la cucina tutta per te e puoi prepararti quello che vuoi;
- Mangi sicuramente sano e sai cosa mangi;
- Non devi impazzire a cercare un ristorante che ti faccia un piatto vegano, decente, non troppo caro, che sia pulito ecc. ecc.;
- È meno stressante perché puoi gestire meglio i tuoi tempi e spazi.
2. Porterò con me questi prodotti:
- zuppa di miso in busta (viaggio con bagaglio a mano quindi non posso portare con me vasetti di vetro) per coccolare il mio intestino che spesso soffre quando viaggio;
- fiocchi d’avena per la colazione (non sempre si trovano quelli semplici senza zucchero);
- gallette di riso integrale o di altri cereali non raffinati per gli attacchi di fame;
- mandorle per gli spuntini quando sono fuori;
- riso integrale, anche questo per coccolare il mio intestino e mantenere la sua regolarità anche lontano da casa.
Se viaggi con il bagaglio in stiva puoi portarti anche delle prugne umeboshi, dette anche prugne del viaggiatore perché possono essere utilizzate come rimedio in molti casi.
Le prugne umeboshi sono utili in caso di:
- mal di viaggio/nausea: masticare il loro nocciolo aiuta a combattere questi fastidi;
- stitichezza/dissenteria: alcalinizzano il tubo digerente e lo rafforzano grazie al fatto che sono ricchissime di fermenti;
- mal di stomaco/acidità di stomaco: alcalinizzano il tubo digerente e lo rafforzano e riequilibrano;
- debolezza e spossatezza: alcalinizzano il corpo neutralizzando la condizione acida dandoti più forza, salute ed energia;
- raffreddore.
Giorno 1: sono a Lisbona! Con grande gioia scopro che: l'appartamento ha una cucina attrezzatissima, quasi quanto la mia (mancano solo il tritatutto e gli accessori per preparare i dolci) e non mi era mai successo: sono al settimo cielo! Lasciate le valigie in casa (sono le 18.30) scendo a fare la spesa e scopro che c'è un piccolo Auchan a 10 metri da casa. Questo minimarket ha tutta una sezione bio e vegan e persino...la marmellata senza zucchero! Festeggio! Non riesco mai a trovare la marmellata senza zuccheri aggiunti e per me è il paradiso. Mi rendo conto che quello che ho portato con me (zuppa di miso a parte), è praticamente inutile: avrei trovato tutto, ma considerate le esperienze passate in cui, in Italia, non trovavo nemmeno il riso integrale o i fiocchi d'avena, sono partita preparata.
Ora ti racconto cosa ho mangiato nei giorni seguenti e ti consiglio un paio di posti dove andare a pranzo o a cena.
In generale, ogni mattina ho preparato del porridge (cotto in acqua) e l'ho condito con marmellata e frutta secca tostata. Se sentivo il bisogno di una colazione più abbondante, ci aggiungevo anche delle gallette o del pane con la marmellata.
Giorno 2: oggi primo giorno di esplorazione di Lisbona. Mi guardo intorno in ogni momento alla ricerca di un posto carino e con opzioni vegane dove poter pranzare e con grande sorpresa scopro che ce ne sono più di quanti immaginassi. Quando la fame si fa sentire decido di affidarmi a Google Maps che mi suggerisce, come alternativa più vicina, Veganpati. Si tratta di un ottimo ristorante vegano con un tocco indiano. Ecco cosa abbiamo ordinato per tre persone: due bowl con miglio, fagioli neri e cipolla, cavolo cappuccio rosso condito con aceto, spinacino, avocado (che non mangiavo da anni), patata dolce; burger di quinoa e ceci con cipolla, cavolo rosso, pomodori, avocado, pane alla barbabietola. Dessert: panna cotta con cardamomo e arancia (uno dei dolci più buoni mai mangiati), budino di riso nero con cioccolato e granella di nocciole, torta ai due cioccolati con base di crumble (una bomba). Abbiamo speso circa 50 euro in tre, direi non male per la qualità e la quantità che include anche 2 tè verdi, una birra piccola e 2 caffè.
Per la cena siamo rimasti in appartamento e abbiamo cucinato del riso integrale saltato con verdure e ceci (avanzato dalla sera prima) e zuppa di miso di antipasto per mantenere sano l’intestino e scaldare il corpo.
Giorno 3: Anche oggi siamo a Lisbona ma ci spostiamo a 45 minuti di autobus dal centro , siamo nella zona di Belem. Qui le alternative non sono molte e abbiamo deciso di entrare da Villa Cafè vicino a Torre Belem (non hanno un sito web, ma lo trovi facilmente). Il posto non è vegano e non è un ristorante ma un caffè dove puoi mangiare panini o piatti caldi che puoi scegliere come comporti. La mia fortuna è stata che c’erano del riso basmati bianco e delle verdure. Ho preso un piatto con riso basmati bianco, taccole saltate e qualche patata. Il cameriere è stato gentilissimo perché, alla mia richiesta di qualcosa di vegano, mi ha composto il piatto senza che glielo chiedessi. La qualità non è eccelsa, è più tipo una tavola calda, ma avevo una gran fame ed ero stanca e poi la gentilezza è stata il punto di forza. Abbiamo speso 27 euro in tre con bevande e caffè. Per la cena abbiamo scelto di stare a casa e riposarci. Abbiamo cucinato una pasta e broccoli, zucca e batata al forno e tofu come secondo piatto.
Giorno 4: la giornata prevede una gita a Sintra, una cittadina che si sviluppa a un'altitudine maggiore di Lisbona e che ha un clima più fresco. E' ricchissima di boschi e giardini e vanta dei palazzi e un castello di una bellezza commuovente. Ti consiglio di soggiornarci una notte (cosa che io non ho purtroppo fatto). Non sapendo cosa avrei trovato, mi sono attrezzata con un pranzo al sacco: riso saltato con verdure avanzate da ieri sera. In realtà c’era un bar/ristorante che offriva un hamburger vegetale, ma lo definiva “ vegetariano”: l’ultima volta, in Francia, la sorpresa è stata trovarci quintali di formaggio, quindi ho preferito il mio riso integrale saltato. Cena in casa: zuppa di miso per riscaldare il corpo visto che a Sintra faceva freddo e risotto con la zucca accompagnato da ceci saltati con verdure.
Giorno 5: Anche oggi gita, si va a Cascais una deliziosa cittadina sul mare. Ti consiglio di visitarla perchè è molto rilassante e le scogliere a picco sull'oceano sono una vista strepitosa. Come il giorno precedente, memore delle mie esperienze in diversi paesini d'Italia e d'Europa, mi sono attrezzata con un pranzo al sacco: riso saltato con verdure avanzate da ieri sera (sì come il giorno precedente, ma il riso è meglio della pasta per il pranzo al sacco). Cena in casa: pasta con verdure saltate e tofu.
Giorno 6: Ancora una giornata a Lisbona. Qualche giorno prima, avevo notato un negozio bio con annesso ristorante ma, quando è arrivata l'ora di pranzo, non sono più riuscita a trovarlo. Pertanto ho ri-optato per Veganpati perché era vicino e quando cammini tanto arriva un momento in cui non hai le energie e la voglia di metterti a cercare un nuovo ristorante. Dopo pranzo, ovviamente ho ritrovato il negozio bio con ristorante. Da Veganpati oggi ho assaggiato l'hamburger di ceci e quinoa (la volta precedente avevo preso la bowl mista) e ho rimangiato la panna cotta: non potevo ripartire senza averla gustata una seconda volta! E pensare che la panna cotta convenzionale non mi era mai piaciuta! Cena in casa: zuppa di miso con tofu e riso basmati integrale semplice, batata e zucca al forno.
Giorno 6: Nuova giornata a Lisbona. Oggi mi sono impegnata e ho trovato il famoso negozio bio: si chiama Celeiro. Il ristorante si trova al piano -1 ed è un self-service vegetariano, vegano con anche pietanze di pesce. È possibile comporre ottimi piatti con ingredienti bio anche se, arrivando verso le 13.30, le opzioni vegane rimaste erano poche. Erano avanzati del riso integrale (evviva! Integrale!) semplice o con verdure e piselli, del tofu, delle verdure cotte e crude. Ho scelto riso integrale saltato con verdure e piselli, tofu alla piastra con erbe (me ne hanno dato un panetto intero! Mai mangiato così tanto tofu tutto insieme in vita mia!) e carote scottate di contorno. Il prezzo è di circa 7 euro a persona per un piatto misto. Per la cena in casa: pasta con verdure e ceci.
Giorno 7: ultimo giorno a Lisbona, il giorno della partenza è sempre un po' strano perchè hai il pensiero di partire e non sei molto libero. Vista la comodità e la convenienza, siamo tornati da Celeiro, ma questa volta prima delle 13.30 per garantirci più scelta. Ho optato per: riso integrale, polpettine di ceci, fagiolini, piselli, carote e cipolle. Per cena, invece, ero in aeroporto. Mi ero già preparata psicologicamente a mangiarmi un pacco di gallette e invece... Ho trovato un panino integrale ai semi con hummus di ceci, melanzane e rucola: ottimo!
Come avrai notato, le cene sono piuttosto ripetitive, ma quando viaggio, faccio la spesa e prendo il minimo indispensabile per evitare sprechi e, pertanto, partendo dalla base di cereali - riso integrale o pasta - abbiamo aggiunto diverse verdure: broccoli, cavoli, zucca, batata ecc. saltate, stufate o al forno e per le proteine a volte tofu, a volte ceci e fagioli. Fino a esaurimento scorte :) . Siamo stati bravi: non abbiamo buttato nulla!
Per concludere direi che l'esperienza, dal punto di vista culinario, è stata molto meglio di quanto mi aspettassi. Da una parte perchè ho trovato dei posti vegani o con opzioni vegane di buona qualità e a buon prezzo, dall'altra perchè sia il supermercato che l'appartamento avevano tutto il necessario per cucinare ottimi piatti. Nell'appartamento c'erano persino i contenitori per per portarsi il pranzo al sacco: cosa volere di più?
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